“Se ti lascerai andare senza cercare di sembrare unico, lo sarai veramente.”
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BAO: Qual é la tua arte? Che vuole comunicare e trasmettere?
Marta: Sono una grafica e illustratrice, mi occupo per lo più di caricature prodotte in digitale e mi piace spaziare in diversi ambiti: illustrazioni vettoriali, loghi, pixelart, fumetti, disegni a china ed acquerello. Ciò che desidero per i miei lavori è che corrispondano ai desideri dei loro fruitori, diverso è quando realizzo grafiche per me stessa, dove non c’è uno scopo definito. In questi casi mi dedico all’emozione o al ricordo del momento, dandogli una forma per renderlo materiale e concreto.
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BAO: Com’è nata la tua passione?
Marta: Mio fratello e mio zio sono le influenze più importanti che mi hanno portata a coltivare questa passione. Fin da piccola sono stata ispirata dalla loro dedizione nel disegno e nella pittura, mi allenavo ogni giorno focalizzandomi soprattutto sui volti e il corpo. L’arte è sempre stata una materia che amavo e in cui mi destreggiavo senza fatica, tanto da convincermi ad iscrivermi all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Qui però, non trovai la via o la guida che mi aspettavo. Per questo mi iscrissi ad Architettura, lasciando per un pò il disegno nel cassetto, anche se saltuariamente cominciai a realizzare caricature. Dopo quasi 8 anni continuo ancora a farlo, innamorata dell’opportunità che questo mio servizio cela tra le righe delle richieste; mi permette di conoscere mille storie, mille volti, mille risate, amori, trasformarli, analizzarli e disegnarli.
Ho anche illustrare il libro “I love cellulite” di Martina Semenzato, obiettivo che rappresenta un momento simbolico per me, nel quale ho cominciato a credere nel mio talento e nella mia carriera come illustratrice.
BAO: Come nasce il tuo processo creativo, da cosa sei ispirata?
Marta: Durante giornate uggiose, in cui il mio gatto e una soffice coperta diventano i miei fedeli compagni di lavoro, riesco a trovare la giusta concentrazione. Ho bisogno di ritagliarmi un angolino di calma dalla frenesia della quotidianità.
Spesso trovo anche grande ispirazione dalle commissioni che ricevo, grazie al mio carattere empatico mi è facile capire cosa vogliono le persone e adoro collaborare insieme alla costruzione di un’idea.
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BAO: Quali sono le difficoltà che incontri oggi nel far conoscere la tua arte?
Marta: Nonostante apprezzi molto il mondo dei social, trovo sempre una certa difficoltà e vergogna nel promuovermi. Tra l’incostanza nel postare e i miei impegni lavorativi, è difficile definire una strategia per presentare i miei lavori. In più sento spesso la pressione di dover creare contenuti sempre in linea e riconoscibili, ma non sempre è possibile perseguire questa via.
BAO: Che rapporto pensi abbia l’autenticità nella creazione artistica? Come la vivi nel tuo processo creativo?
Marta: Mi sono angosciata molto nella ricerca di ciò che mi rendesse diversa dagli altri, ogni scelta spesso era appesantita da questo pensiero. Negli ultimi tempi sono semplicemente andata oltre questa mia preoccupazione. Ciò che sto cercando di raggiungere è il giusto equilibrio tra l’osservazione dell’esterno e l’osservazione di me stessa e del mio potenziale, pensando e ponendomi questa domanda: in fondo, cos’è che si può dire davvero autentico? Tutto è una mescolanza di influenze, ricordi, incastri ed incontri. Meno ci si pensa e più affiorerà la propria essenza, che si mescolerà con il resto. Ognuno di noi è un archivio di conoscenza e nessuno di noi immagazzina le cose in modo uguale, nessuno ha le stesse mani e lo stesso cuore, quindi se ti lascerai andare senza cercare di sembrare unico, lo sarai veramente.