Appena salite le scale incontriamo la “Stanza dei Maschi”.
I divani: mi piaceva la forma dei divani di Vlady ma non il materiale, quindi ho fatto tingere alcune lenzuola misto canapa e lino in grigio e cucito dei nuovi abiti su misura. Ho fatto prima la telina, poi ricavato il cartamodello e poi li ho cuciti con il tessuto grigio. Avevo chiesto ad una brava sarta di aiutarmi con le ribattiture.
Per terra c’è la mia coperta di cachemire: l’ho fatta molto tempo fa con le prove calo di un bellissimo cachemire 1/16, materiale di scarto di un’azienda per la quale lavoravo, la trovo ancora stupenda!
Il lampadario arriva da un antiquario di Anversa, uno dei posti dove ho visto i più bei negozi vintage per arredamento.
Le librerie sono fatte con le assi da muratore. Queste erano nel garage del papà di Vlady, sono super funzionali.
Non mi separerò mai da questa latta d’olio. Apparteneva alla fabbrica di mio papà ed è stato per me un regalo simbolico e prezioso.
Per ricreare l’idea dell’ufficio del capo in fabbrica abbiamo progettato questa verriere con Giorgio e Tony. Giorgio ha anche riparato e verniciato la parte superiore del tavolo antico, un regalo del fratello di Vlady.
In cima alla vecchia scala di legno c’è il nostro nido: il letto nell’open space. L’armadio apparteneva alla zia di mia mamma: in un primo tempo era color panna, poi quando siamo venuti qui è iniziata la mia ossessione per il verdino.
I comodini invece sono rimasti in color crema, così come li avevo dipinti nel anni fa quando mi sono trasferita in Veneto. Tutta la biancheria da letto fa parte della dote di famiglia, Ho trasformato le lenzuola in copri piumini per essere più comodi.
Adoro sdraiarmi sul letto e ammirare l’architettura di questa casa!
Un’altra cassettiera della collezione zie, mescolata a coloratissime sedie dell’asilo vintage.
In sintesi, amore.