Cosa serve per essere autentici?
Te l’ha mai detto nessuno che per poter improvvisare devi conoscere davvero bene l’argomento?
Per essere autentici abbiamo bisogno di conoscerci bene, sapere come funzioniamo, essere consapevoli di cosa accade dentro di noi in risposta all’ambiente, saperci gestire, essere preparati.
Entriamo nel grande capitolo del conoscere se stessi, cuore del mio lavoro.
Come facciamo ad essere semplicemente quello che siamo senza cercare di essere altro per sembrare migliori? Qualunque tentativo di essere diversi da quello che siamo ci porta lontano dall’essere autentici.
Torniamo alla base, torniamo con i piedi per terra, stiamo nel momento presente.
Come stai dentro di te? Cosa accade all’esterno, nell’ambiente che ti circonda?
Prendiamo le cose per quello che sono.
Impariamo ad osservare la situazione senza giudicarla!
Essere autentici vuol dire guardare in faccia la realtà, vederci per quello che siamo, anche se a volte fa male.
Per poterci vedere per quello che siamo ci servono onestà, umiltà e fermezza.
Onesti nel riconoscere i nostri limiti, nel riconoscere la nostra impotenza quando serve. Coltiviamo il nostro potere personale – ma ne riconosciamo i limiti. Parleremo bene dell’empowerment più avanti.
Umiltà nel senso di essere capaci di metterci in discussione, vedere le cose da diversi punti di vista, essere aperti senza pregiudizi.
Ci serve poi la capacità di essere fermi, radicati nel nostro centro, per sentire cosa è giusto per noi. Essere fermi è molto diverso da essere rigidi, se vuoi approfondire questa differenza guardati l’esercizio su IGTV mestieri_lab | serie ME-TIME | DAY2.
Ho chiaro cosa mi accade dentro, ho chiaro cosa accade fuori. Riesco a passare da dentro a fuori, da fuori a dentro senza confondermi. Ascolto la mia voce interiore. Ascolto la pancia, l’istinto, osservo le mie emozioni, solo allora posso interagire con il mondo esterno senza confondermi.
Conoscermi mi permette di ascoltarmi.
Ascoltarmi mi permette di sentire cosa va bene per me.
Solo allora posso interagire con l’esterno in modo sano.
Se non distinguo bene il dentro dal fuori c’è solo una grande confusione:
con-fusione | fondermi con | con-fondermi.
Se non so riconoscere il mio stato e mi apro al mondo esterno è facile che mi confonda con esso, che faccia fatica a distinguere ciò che è mio da ciò che appartiene all’altro, all’ambiente. E’ facile che le mie azioni siano volte a soddisfare i desideri dell’altro – di questo ne abbiamo parlato nell’episodio di “Ri-trova la tua autenticità”, parlando di verità.
Quando sono distante da me, dai miei veri bisogni è difficile prendere le decisioni giuste, perché non sono in contatto con quello che è giusto o sbagliato per me. Magari temporaneamente fa comodo a qualcun altro, ma a lungo andare ne pago le conseguenze, ovvero non sono felice. Non fraintendermi: tutti nella vita attraversiamo momenti in cui dobbiamo mettere da parte i nostri bisogni per la famiglia, il lavoro, gli amici. L’importante è rendercene conto. Se perdiamo l’abitudine di ascoltarci poi faremo fatica a ri-connetterci.
Giusto e sbagliato sono relativi, non sono concetti assoluti.
Quello che fa star bene me potrebbe dar fastidio a te.
Se ho chiaro come sono e cosa provo, ho meno probabilità di lasciarmi influenzare da opinioni altrui che potrebbero portarmi fuori strada. Metterci in discussione si, ma poi serve tornare al nostro centro, altrimenti se ci lasciamo influenzare completamente… usciamo di strada!
Solo quando abbiamo totale fiducia in noi stessi siamo in grado di esprimere la nostra opinione, a prescindere da cosa pensano gli altri. Sappiamo gestirci, governarci!
Le persone autentiche si assumono la responsabilità delle loro scelte di vita. Sanno di essere gli autori della propria vita. Non scappano di fronte ai propri errori, non scaricano la colpa sugli altri e non si auto incolpano…ma imparano dagli errori ed evolvono.
Le persone autentiche, le istituzioni autentiche, le aziende autentiche sono fedeli ai loro valori, le loro azioni sono coerenti con le parole. Ispirano fiducia, sono credibili.
Eppure a volte è davvero faticoso dire la verità, quindi troviamo scuse, giustificazioni, evitiamo situazioni scomode.
Puoi essere te stesso solo se ti conosci bene al punto da saperti gestire!
Ci accorgiamo di essere autentici quando la nostra vera intenzione va oltre, quando ci assumiamo la responsabilità delle nostre parole e delle nostre azioni, quando siamo contenti di come siamo. Ci accettiamo nella nostra potenza e impotenza e accettiamo che gli altri ci vedano per come realmente siamo.
Quando il percepito è come il reale, senza discrepanza tra come vorresti essere visto e come sei. Sei e basta! e non puoi piacere a tutti!
Ma come si fa ad essere e basta? il punto è proprio questo: sperimentare e sbagliare e costantemente sentire cosa è buono e cosa no per noi, passo dopo passo. Ci ascoltiamo, ci conosciamo. Flessibili ma fermi, resilienti.
Ora prendi il tuo quaderno, scriviti queste domande come spunto di riflessione:
Sto vivendo una vita fedele a me stessa ?
Sto vivendo una vita fedele a me stesso ?
Mi sento libero quando prendo una decisione?
Mi sento libero di esprimere la mia opinione?
Posso essere me stesso ogni giorno, o solo in certe occasioni?
Se ti senti lontano dal vivere una vita autentica, è forse arrivato il momento di allenarti un po’, ma voglio essere onesta fino in fondo: questo cambiamento non accadrà dall’oggi al domani. Ci vuole esercizio, tempo e costanza.
Quando scegli questa strada il cambiamento prima o poi arriva. Se sei abituato o abituata ad agire per fare colpo sugli altri ci vorrà un po’ di tempo prima di ritrovare la tua genuinità, ma con coraggio, impegno e umiltà è possibile.
Libertà, potere personale, felicità, realizzazione faranno parte della tua vita quotidiana.
L’autenticità e fatta dalle scelte di ogni giorno, la costruiamo noi. Non si tratta di un certificato da appendere al muro, ma di una scelta di vita.
Si tratta di renderci conto che siamo noi gli autori della nostra vita, la penna la teniamo in mano noi!
A presto, con un pezzettino di autenticità in più!