Giulia: io sono la mia poesia

La mia poesia è nata perché io vivo sulla punta del mio cuore. Perché, proprio come Atlante, io reggo un mondo sopra le spalle che mi addolora e mi affatica. E la poesia è l’orizzonte a cui guardo con speranza.

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BAO: Qual é la tua arte? Che cosa vuole comunicare e trasmettere?

Giulia: La mia arte è la poesia. E’ il modo più sincero e limpido che ho per trasmettere quel che sento nel cuore.

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BAO: Com’è nata? Raccontaci episodi che riguardando il passato legati alla tua passione e alla tua arte.

Giulia: Può sembrare incredibile, ma la mia prima poesia l’ho scritta senza rendermene conto. Dopo qualche tempo in cui presi consapevolezza che stavo iniziando a scrivere, riprendendo in mano i miei carteggi mi sono resa conto che avevo scritto una poesia, una poesia vera. E’ stata un’emozione unica: è stato come rendersi conto di quanto sia bella la vita, e al contempo di quanto a volte possa essere semplice.

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BAO: Come nasce il tuo processo creativo? Da cosa sei ispirata?

Giulia: La mia poesia nasce da ciò che muove tutto il mio mondo: dall’amore e dal dolore.

L’amore che non ho mai avuto e quello che ho perduto, e il dolore che mi accompagna da sempre come un amico fedele, e che non vuole mai lasciarmi andare. La mia poesia è nata perché io vivo sulla punta del mio cuore. Perché, proprio come Atlante, io reggo un mondo sopra le spalle che mi addolora e mi affatica. E la poesia è l’orizzonte a cui guardo con speranza.

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BAO: Quali sono le difficoltà che incontri oggi nel far conoscere la tua arte e di cosa avresti bisogno?

Giulia: La difficoltà più grande nel comunicare la mia poesia credo sia l’eccessiva leggerezza e superficialità delle persone. Ad essere sincera, in realtà un po’ le invidio: chi guarda solo in superficie non soffre, o per lo meno soffre meno. Ma la poesia è un profondo indagare, e non può fare a meno di scrutare. Il poeta Arminio scrive “ogni gesto è una miniera / e a me tocca sempre la parte di chi scava”. Ecco, per me è esattamente così.  Ed anche a me “piacerebbe che qualcuno mi portasse fuori / con il gesto semplice / di chi prende una moneta/ in fondo alla sua tasca”. Anch’io vorrei che qualcuno scavasse nel mio cuore, vedesse cosa nascondo per vergogna e per paura, e che poi lo tirasse fuori e fargli scoprire quanto è bella e calda la luce del sole.

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BAO: Che rapporto pensi abbia l’autenticità nella creazione artistica? Come la vivi nel tuo processo creativo?

Giulia: L’arte non può che essere autentica, altrimenti sarebbe qualcos’altro. Io dico sempre che oltre le mie poesie non c’è più nulla, perché io sono in loro, e lo sono perché loro stesse sono in me.

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