I CARATTERI EMOTIVI (DUE / TRE / QUATTRO)
Oggi andremo ad esplorare i caratteri emotivi, posizionati a destra nella mappa dell’Enneagramma. Abbiamo ormai chiaro che non c’è un bel carattere e un brutto carattere, ma comportamenti funzionali e comportamenti disfunzionali. Crescere vuol dire trovare il modo di funzionare: quindi prendere atto di cosa non va, trovando equilibrio tra il proprio benessere personale, le richieste dell’ambiente esterno e il benessere sociale e ambientale. Nel momento in cui riconosciamo il nostro tratto nevrotico, vediamo le nostre passioni e fissazioni e le chiamiamo con il loro nome, smettiamo di reagire in automatico. Iniziamo ad osservare i nostri schemi comportamentali, ci rendiamo conto che spesso le nostre risposte sono reazioni e si ripetono nel tempo, aiutandoci a mantenere il problema anziché risolverlo.
Provo a spiegarlo in altri termini: da piccoli ci siamo adattati alle richieste dell’ambiente esterno al meglio delle nostre possibilità. I comportamenti adottati allora hanno funzionato, ci hanno permesso di arrivare fino a qui, di diventare grandi, ma ora sembrano crearci problemi. Come facciamo quindi? Non è possibile cambiare carattere, fa paura pensare di perdere la propria identità, ma spesso arriviamo ad un punto della nostra esistenza dove ci chiediamo.. chi sono? Imparando ad osservare le nostre dinamiche, a riconoscerle come nostre, ci diamo la possibilità di aprirci a nuove possibilità, compatibili con il nostro modo di vedere le cose. Ma se non riconosco il mio pilota automatico sarà difficile poter sperimentare modalità alternative. Ecco perché ci focalizziamo prima sul lati “negativi” del carattere! Prima li vediamo, prima li riconosciamo, prima accettiamo di essere cosi e prima sarà possibile sperimentare nuovi comportamenti più funzionali, che ci permetteranno di stare meglio. Comportamenti maturi, adulti, che scegliamo noi,
Ci va tempo, dedizione, volontà e molto esercizio. E’ come la ginnastica.
Prima di addentrarci nella descrizione degli enneatipi di cuore, vorrei esplorare il significato di “ali” e “collegamenti”.
Le “ali” sono i due enneatipi che abbiamo a destra e a sinistra. Hanno una certa influenza nel nostro carattere. Ho sentito molto forte l’ala SEI in passato, mentre ora sento forte l’ala OTTO. Per “sentire” intendo che le modalità tipiche di quegli enneatipi, sia dal lato nevrotico che dal lato delle virtù, mi risuonano, le sento mie, le comprendo facilmente, mi sono familiari.
I “collegamenti” sono invece quei punti ai quali ci uniamo tramite le linee rette. Rimanendo sempre sul mio enneatipo, mi collego con l’UNO e con il CINQUE. Modalità molto diverse dalla mia, ma che incontro in certe situazioni sia di stress che di piacere.
Come raccontavo la scorsa settimana, all’inizio di questo percorso di auto scoperta mi sono principalmente dedicata a comprendere e ad accettare la mia parte nevrotica, che presenta sempre nuove sfumature. Nel coordinare i progetti speciali in azienda, mi trovavo spesso ad organizzare il lavoro di creativi e sviluppatori, e in loro notavo reazioni molto differenti al mio modo di lavorare: o totale sintonia o totale mancanza di fiducia. Il mio counselor, che conosce bene l’Enneagramma, mi disse: “stai nell’UNO per un po’, e vedrai cosa succede”. Mi sono fidata di lui, peraltro un UNO sessuale, ed è stato un momento di grande trasformazione. Nel condurre team eterogenei sia per età, per cultura che per carattere, la modalità UNO mi ha permesso di guadagnare molta credibilità e portare a termine i progetti con metodo e precisione. Vedremo la prossima settimana cosa ciò significhi nel dettaglio, ma quello che voglio passare ora è il concetto di poter scegliere la modalità con cui agire. Tra “ali” e “collegamenti” abbiamo quindi altre quattro modalità oltre alla nostra, che spesso agiamo inconsapevolmente.
Possiamo sperimentare anche le altre, tutti siamo tutto e possiamo apprendere tutto, ma le modalità vicine o con cui siamo collegati ci risulteranno più spontanee. Io ad esempio riconosco la modalità TRE, ma mi risulta molto difficile pensarla, sentirla e agirla.
DUE: IL DONATORE
Passione: orgoglio.
Fissazione cognitiva: adulazione.
Emozione nucleare: Tristezza.
Manifesta un continuo bisogno di dare, che sottende però un profondo bisogno di ricevere, non riconosciuto come tale: convinto di non avere bisogno, si sente votato a soddisfare i bisogni dell’altro. Struttura molto orale, estremamente richiedente, può essere seduttivo, aggressivo e manipolativo nella propria richiesta di ottenere amore, affetto ed approvazione e riconoscimento occupandosi degli altri. Quindi la propria capacità di dare, si rivela una falsa generosità proprio perché nasconde un profondo bisogno di ricevere. Se il riconoscimento non arriva, scatta facilmente l’orgoglio ferito.
Come lo vivo io: il DUE e il SETTE sono speculari nella mappa. Immaginiamo una linea tratteggiata che li unisce, una linea che li accomuna per certi versi da un’energia simile fatta di allegria, entusiasmo, voglia di far festa, di socializzare, di divertimento. A livello più superficiale entro facilmente in sintonia con i DUE, le differenze emergono quando ci confrontiamo su temi profondi come l’amore, il potere, la paura. La differenza principale deriva dal fatto che il SETTE non ha alcun collegamento e ala con i caratteri emotivi. Il SETTE si collega all’UNO istintivo, ha come ala l’OTTO, sempre istintivo. L’ala SEI e il collegamento CINQUE sono razionali come l’enneatipo.
Il DUE ha come ala l’UNO istintivo, il TRE emotivo. Si collega all’OTTO istintivo e al QUATTRO emotivo. Quindi il DUE non ha alcun collegamento con i caratteri pensiero.
Viviamo su due mondi paralleli, siamo alla stessa altezza, sentiamo di pancia sensazioni simili, ma il mondo emotivo e quello razionale sono differenti: né meglio né peggio, diversi.
TRE: L’ESECUTORE.
Passione: vanità.
Fissazione cognitiva: inganno.
Emozione nucleare: Tristezza.
Vuole essere riconosciuto e amato attraverso i fatti e i risultati. È una persona legata al successo, molto portata all’azione, focalizzata al raggiungimento degli obiettivi: spesso svolge attività legate al marketing e al mondo imprenditoriale o allo spettacolo. Ha molto bisogno di essere riconosciuto come bravo, capace e abile (mentre il Due è più legato al riconoscimento della bontà, generosità, dell’“essere per gli altri”). Cura meticolosamente le apparenze, le sue insicurezze personali lo portano ad investire tutto sul ruolo, sullo status e sulla sua funzionalità, facendo invadere la vita personale da quella privata, impegnandosi per mostrare sempre una maschera da “vincente”. Può sembrare più produttivo di quanto sia in realtà, fortemente competitivo, ossessionato dalla propria immagine di vincitore, per riuscire a piacere, perde se stesso indossando una maschera adatta, di volta in volta, a chi si trova davanti. Per una certa tendenza perfezionistica il Tre può talvolta assomigliare all’Uno, ma è più attento alla forma e si cura più del proprio aspetto, anche nei confronti del mondo esteriore.
Come lo vivo io: mentre con il DUE immagino quella linea tratteggiata, nulla mi connette alla modalità del TRE. Questo vuol dire che con gli amici e colleghi TRE devo impegnarmi un po’ di più per comprendere il loro punto di vista e per farmi capire. Impossibile? Certo che no! Quando in una nuova relazione riconosco di avere a che fare con un TRE, sto più attenta alla mia espressione ad esempio; mi sono accorta più volte di venire fraintesa, proprio perché abbiamo modi diversi di percepire la realtà. A volte invece non me ne accorgo, e quindi ci va più tempo per trovare sintonia, il tutto nel reciproco rispetto.
QUATTRO: IL ROMANTICO-TRAGICO.
Passione: invidia.
Fissazione cognitiva: auto-frustrazione.
Emozione nucleare: Tristezza.
Di indole artistica e sensibile, tende al tragico ed al malinconico. Tendenzialmente idealista e rivolto al passato, evita di allacciare rapporti interpersonali intimi. Profondo e distaccato, disdegna l’ordinarietà e mantiene le distanze da situazioni di gruppo e vita collettiva. Può essere molto auto svalutante pur sentendosi speciale: speciale soprattutto nella sofferenza.
Da bravo idealista è attratto da ciò che è irraggiungibile, è rivolto al passato, il suo ideale non è mai qui e ora e ha un forte senso della teatralità. Molto sensibile e raffinato, attento ai dettagli, si ritrovano in questo tipo molti artisti, capaci di trasformare l’abisso di dolore in arte. Tende a paragonarsi con il resto del mondo: vive con intensità estrema la propria situazione di perenne mancanza e si blocca nella frustrazione, sull’assenza e sulla perdita rispetto a quello che gli altri hanno. Spesso non riconosce la propria invidia, sia rispetto ai propri vissuti, sia rispetto alle circostanze del proprio essere nel mondo.
Come lo vivo io: per anni ho creduto di non avere nulla a che fare con il QUATTRO, ma mi accorgevo di tenere particolarmente a relazioni con persone di questo enneatipo, soprattutto con il QUATTRO conservativo. Vi ho già raccontato di quando io mi sia strutturata in modo da tenere lontana la Tristezza no? Da quando ho dato spazio a questa preziosa emozioni, ho permesso a questi caratteri di avvicinarsi a me, costruendo relazioni molto profonde e durature. Si parla addirittura di un triangolo equilatero che si chiude tra SETTE, UNO e QUATTRO, il che spiegherebbe questo recente avvicinamento , ma per questo mi ci vogliono altri anni di studio e ricerca!
La prossima settimana ti aspetto con i caratteri istintivi, stay tuned!