Il piacere dell’acqua fresca

Siamo a metà Luglio e ho davvero voglia di vacanza e di leggerezza. Lascio gli argomenti più seri per l’autunno e resto in tema “piacere”, argomento per altro del prossimo corso del 16 Settembre (presto il link!).

Questo fine settimana sono stata nella mia amata Green Valley e ho fatto un bellissimo bagno al Cavallero. Il Cavallero è un torrente che si trova nel mio paese d’origine, Coggiola, dove il rio Cavallero – che scende dal monte Barone – si incontra con il torrente Sessera.
Da bambini ci andavamo con la mamma, da ragazzini da soli con la bici, poi col motorino, poi a fare i falò e le grigliate. Ho ricordi di quel posto che vanno dai 5 anni a oggi.

Soprattutto negli ultimi 12 anni che vivo in Veneto, il mio bisogno di un bagno al Cavallero è aumentato, e in mancanza di un intero pomeriggio da trascorrervi, mi prendo sempre quell’ora verso sera, quando non c’è più nessuno. Arrivo a piedi, in mezzo alla natura, il rumore dell’acqua che scorre, che aiuta a lasciare andare. Ogni volta che arrivo al “lamone” mi fermo, osservo le pietre e decido dove andare, dove togliermi i vestiti. Lo guardo sempre come se fosse la prima volta, e mi godo quella piccola attesa in cui metto il costume. Poi, passo dopo passo entro in acqua, facendo attenzione a non scivolare sui sassi che spesso sono ricoperti di una sottile melma. Come metto i piedi nell’acqua – quasi sempre fredda – sorrido, mi sale una gioia nel cuore, un desiderio forte di entrare e al tempo stesso di fare con calma per poi godermi il momento più bello: quando mi lascio andare nell’acqua fresca e metto dentro la testa!

Quell’acqua non è salata come quella del mare, non è dolce come quella del lago. E’ un’acqua fresca, viva, piena di ossigeno. Dopo pochi istanti il mio corpo si abitua alla temperatura e vado avanti e indietro in quella lama come una bambina. Poi esco dall’altra parte, salgo sui sassi grossi, mi siedo a godere degli ultimi raggi di sole, metto i piedi nella piccola cascata. Quando esco mi asciugo al sole, sui sassi, così mi rimane addosso il sapore dell’acqua e quello dei sassi caldi.

Sabato con me c’era mia mamma, e nel vedere come mi guardava, nel vedere la sua gioia negli occhi nel vedere che sua figlia a 43 anni prova ancora cosi tanta gioia nel fare il bagno al lamone, mi sono resa conto di quanto sono felice!

Per me la felicità è bella quando è condivisa, ma perché ti racconto questa cosa?

Te la racconto per farti sentire cosa provo, com’è per me fare il bagno nell’acqua fresca.

Per te magari non ha lo stesso sapore, quindi ti invito a trovare una cosa che ti da piace e provare a descriverla. Una paginetta, scritta a mano o al computer, dove mentre scrivi ti connetti con quel piacere li, proprio quello, quella sensazione. Riesci a descriverla con le parole?

Se ti va di condividerla sono qui.

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