Abbiamo detto che ci relazioniamo costantemente con l’ambiente esterno per soddisfare i nostri bisogni, giusto?
In che modo entriamo in relazione con l’ambiente?
Siamo in grado di vedere le cose come stanno e valutare la modalità più funzionale per interagire?
Ognuno di noi percepisce la realtà in base al proprio carattere, in base ai propri meccanismi di difesa.
Le difese sono quegli atteggiamenti che spesso sono chiari a chi ci conosce, ma che sono difficili da vedere e accettare da noi stessi.
Sono modi di evitare la realtà perché abbiamo paura che sia troppo dolorosa o difficile.
Se vogliamo davvero vivere in modo autentico, la prima cosa da fare è riconoscere quali meccanismi di difesa utilizziamo maggiormente per interagire con l’ambiente esterno.
Riconosco di utilizzare quel meccanismo, lo ammetto, ne divento consapevole, lo accetto. Ora ho la possibilità di scegliere se utilizzare quel meccanismo o sceglierne uno più funzionale.
Lo stesso comportamento, se agito in reazione e inconsapevolmente ci limita.
Se invece lo scegliamo può esserci di aiuto per superare una situazione dolorosa o difficile. E’ sempre la consapevolezza a fare la differenza.
Le difese distorcono e deformano la realtà. Quando agite inconsapevolmente rappresentano ostacoli alla nostra autenticità.
Capisci ora perché è importante individuare quali meccanismi agiamo?
Nei momenti di stress aumentano, e in questo anno sono certa che anche tu abbia visto in modo molto chiaro ed evidente le difese delle persone con cui ti relazioni.
Hai visto anche le tue?
Nell’ultima puntata del podcast ti ho raccontato una storia che spero ti abbia aiutato a riconoscere alcuni meccanismi di difesa.
Ora te li racconto in modo più tecnico e schematico.
Andiamo a vedere in che modo entriamo in contatto con l’ambiente.
Guarda l’immagine in alto:
– dentro al cerchio azzurrino sei tu
– fuori dal cerchio c’è l’ambiente esterno, in questo caso il deserto del Joshua Tree
– la parte gialla è il tuo carattere, il tuo modo di interagire con il mondo esterno.
Ecco alcuni modi che utilizziamo per difenderci:
[Desensibilizzazione] NON SENTO PIU’ NULLA, perdo completamente la sensibilità. Non percepisco nulla, nessuna sensazione, nessun bisogno, nessuna emozione.
Si, sono quelle persone che solitamente definiamo impassibili e insensibili.
[Deflessione] CAMBIO ARGOMENTO, FACCIO UNA BATTUTA, così da sdrammatizzare, da ridurre la tensione perché io quella tensione non la reggo.
[Introiezione] REAGISCO ESATTAMENTE COME MAMMA o PAPA’, senza nemmeno rendermene conto. Non ho sviluppato un mio modo di reagire di fronte allo stress, ma ho preso per buono il loro. Ho mandato giù senza masticare il modo di qualcun altro.
[Proiezione] ME LA PRENDO CON TE, in realtà sono io ad essere nervoso e stanco, ma dico a te che siccome sei troppo nervoso allora non mi capisci.
Critico te e non mi rendo conto che quella roba li è mia.
[Retroflessione] NON MI SFOGO, sono incazzatissimo con te, vorrei tirarti un pugno, ma trattengo. L’energia che muovo nell’incazzarmi poi la giro verso me stesso.
[Egotismo] MI CHIUDO, prendo ciò di cui ho bisogno ma non mi godo lo scambio con l’esterno, tengo tutto dentro per me. Immagina la parte gialla come una porta blindata.
[Confluenza] SONO SEMPRE APERTO, non distinguo il confine tra me e l’altro, tra me e l’ambiente. Immagina la parte gialla tutta bucherellata come uno scola pasta.
[Proflessione] FACCIO A TE QUELLO CHE VORREI FACESSI A ME, io ho freddo e ti dico di metterti la felpa.
[Negazione] NEGO LA REALTA’, mi racconto una storia che mi fa stare meglio rispetto a quello che succede.
Ognuno di questi meccanismi di difesa ha il suo lato positivo. Se li agiamo inconsapevolmente l’esperienza risulta impoverita, ma se li scegliamo in base alla situazione possono esserci utili, no?
Abbiamo appreso quel meccanismo di difesa da piccoli, allora era l’unico modo possibile per superare ostacoli. Abbiamo imparato a fare così per proteggerci, per non soffrire, per sentire meno ansia.
Questi comportamenti ti hanno permesso di arrivare fin qui, quindi sinora sono stati utili, ma se davvero vuoi essere pienamente te stessa o te stesso, è ora di riconoscerli!
Ora che siamo adulti possiamo imparare modi nuovi di interagire con l’ambiente esterno, e quando viviamo relazioni autentiche e sicure possiamo provare a farne a meno!
Cosa fai quando hai problemi al lavoro, a casa o con amici?
Cosa fai quando ricevi una critica?
Che reazioni hai?
Fai finta di niente e ti bevi una birra?
Dai la colpa a loro?
Dai la colpa a te stesso?
La prossima volta che ti senti attaccata o attaccato, prova a fermarti prima di reagire.
Fallo per te, non per l’altro.
Chiediti: cosa posso prendere di utile da questa critica?
Può forse aiutarmi a crescere?
Ascolta bene, prendi quello che ti serve e lascia andare il resto.
Può essere doloroso sul subito, ma se ti abitui ad ascoltare le critiche restando aperto anziché reagire, presto troverai un modo di interagire più maturo, più responsabile.
Invece di dare la colpa agli altri, inizia a prenderti la tua responsabilità.
Quell’ansia, quel fastidio che provi, trasformalo in entusiasmo, in energia per scoprire qualcosa in più di te!
Quando siamo aperti al cambiamento ci diamo la possibilità di crescere, di maturare, di stare meglio con noi stessi e nelle nostre relazioni.
Ti aspetto la prossima settimana, con un pezzettino di autenticità in più!