Abbiamo intervistato Clara, talentuosa fotografa della collaborazione con Bao.
Nelle sue fotografie esplora ed espone le fragilità e le bellezze del corpo, attraverso una firma stilistica che pone le sue radici in Sicilia, in particolare nell’isola di Pantelleria..
BAO: Qual é la tua arte? Che cosa vuole comunicare e trasmettere?
Clara: E ‘difficile rispondere a questa domanda per me, c’è una continua ricerca ancora in corso e non so davvero quando troverà risposta, ma è bello anche per questo probabilmente. Posso dire che amo raccontare i corpi umani e rapportarli simbolicamente e oniricamente all’ambiente che li circonda. In quanto donna, ho usato e uso la fotografia anche per esplorare ed esporre le fragilità e le bellezze del corpo femminile, ispirandomi spesso alle storie popolari o del mito.
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BAO: Com’è nata la tua passione? Raccontaci episodi che riguardando il passato legati alla tua passione e alla tua arte.
Clara: L’arrivo della fotografia nella mia vita la devo a due persone: Arabella e Mario. Mario è di Pantelleria, amico dei miei e fotografo per passione. Quando avevo circa 15 anni convinse i miei genitori ad acquistare la mia prima reflex e mi insegnò ad usarla ed anche a scattare in pellicola. Arabella invece l’ho conosciuta verso i 14 anni credo, era una cugina di mia madre, una persona particolare, fragile e suo modo poetica. La vidi una sola volta in vita mia, occasione in cui mi mise in mano una macchinetta fotografica compatta e osservando l’entusiasmo nei miei occhi nello scoprire quel nuovo “gioco” mi disse: Clara devi fare questo. Qualche settimana dopo la sua morte ricevetti un pacco con dentro un suo regalo, una macchina fotografica subacquea che mi aveva spedito prima di morire. Queste due persone hanno capito prima di me che avrei dedicato amore e tempo prezioso alla fotografia, penso a loro con affetto.
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BAO: How does your creative process come about, what inspires you?
Clara: My Sicilian origins are certainly at the base of my work, and in particular most of my inspiration comes from the island of Pantelleria. I was born and grew up there, I started shooting on the island and my first subject was the island itself, with its nature, its rocks, its energy; over time I have tried to develop my own taste and to understand what I wanted to convey and in what form, but always linking up with the sensations of the island. I’m always looking for that veracity, the carnal essence of the volcano.
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BAO: What are the difficulties you face today in making your art known and what do you need?
Clara: Today, social networks help a lot in the dissemination of one’s work, and they have helped me personally to grow a lot. But at the same time, social networks give us the feeling that we already have something at our fingertips without really owning it. So in this case you often have a lot of visibility but little real investment in your work. It would be nice to find a way that could help you transmit and give the right value to your art as well as to your profession as an artist.
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BAO: How do you think authenticity relates to artistic creation? How do you experience it in your creative process?
Clara: I have many models that inspire me and that influence my photography accordingly. I certainly try to translate it into a language that is closer to me, to obtain something that in its own small way can amaze me and those who observe it. It’s nice to recognise yourself and be recognised in your work, to find a sort of stylistic signature. However, I try not to force my hand, and to produce only when I really feel the need. I think that’s the way to authenticity. We are all ‘unique pieces’ and communicating one’s art and work in general, if sincere, is always authentic. I just don’t think it should be forced.