13 Maggio 2020

CHE RAPPORTO HAI CON LA RABBIA?

Nelle scorse settimane abbiamo conosciuto la Paura, la più nucleare delle emozioni. Abbiamo poi esplorato le sfumature della Tristezza.

Oggi è il turno della Rabbia: meno primitiva delle altre emozioni, emerge come reazione a qualcosa che non ci piace, che non accettiamo, che desideriamo e che non otteniamo. Si manifesta in reazione a un’ingiustizia. La Rabbia ci crea frustrazione, un tema sicuramente da approfondire.

Può arrivare un po’ per volta, oppure improvvisa e inattesa, e ci fa provare sensazioni che vanno da una leggera irritabilità fino a una profonda indignazione, vera e propria ira, furia.

Da un punto di vista evolutivo, la rabbia ci serve come difesa, ha una funzione di sopravvivenza e diversificazione. Si manifesta in presenza di stimoli che l’organismo interpreta come una minaccia per la propria sopravvivenza oppure per eliminare fattori che ostacolano la soddisfazione di un desiderio o di una necessità.
La rabbia nasce dal bisogno di differenziarsi, di levare di torno l’altro, di allontanarlo dalla nostra strada.

Provare rabbia in se non è un male, perché può aiutarci a mettere un limite a situazioni sgradevoli e a i rapporti con altre persone, rispettando la nostra individualità. Il problema nasce dal modo in cui la esprimiamo.

Come stai nel corpo quando sei Arrabbiato?
Per sua natura la Rabbia vuole poter uscire dal corpo, si vuole scaricare. Si muove in modo espansivo, dall’interno verso l’esterno. Quando siamo infastiditi, offesi o arrabbiati, sentiamo l’energia dentro di noi che vuole scatenarsi verso l’esterno, ma non tutti sappiamo come farla uscire in modo da non ferire gli altri vero?
I muscoli si tendono, la mascella si contrae, i pugni si stringono, il ritmo cardiaco e la pressione sanguigna aumentano. Il corpo si riempie di energia.

La Rabbia deve trovare il modo di scaricarsi. Se riteniamo che non vada bene mostrare questa emozione, o se abbiamo paura di esplodere e creare danni, tenderemo a trattenerla, facendo un grande sforzo. La Rabbia repressa ristagna dentro di noi, oppure implode: non scompare, quindi è pericolosa perché ci causa danno.

E’ tossica e distruttiva: crea danno sia se ci arrabbiamo con qualcuno sia che la reprimiamo, ma è necessaria perché ci fornisce l’energia per l’azione, per prendere ciò di cui abbiamo bisogno.

Ecco perché è cosi importante imparare a riconoscerla e gestirla in modo sostenibile per noi stessi e per l’ambiente che ci circonda.

1. Come prima cosa è fondamentale prendere consapevolezza di come questa emozione forte si manifesta, quindi vedere la Rabbia che c’è in noi.
2.  Il secondo passe è sempre l’accettazione: si, sono arrabbiata, irritata, nervosa, infastidita…
3. Poi ce ne dobbiamo assumere la responsabilità: anche se è una reazione a qualcosa di esterno che non va come vogliamo, quella Rabbia li è nostra, quindi dobbiamo decidere cosa farne!
4. Il quarto passo per me è la trasformazione: ho quell’energia calda, tanta o poca che sia. Se la reprimo mi causa danni, se la esprimo rischio di far male a qualcuno. E’ energia, quindi come posso utilizzarla?

Durante i miei workshop impariamo modalità sane di esprimere la Rabbia, come ad esempio prendere a cucinate il divano, urlare nel bosco, prendere a pugni un sacco. Quando la sfoghiamo senza ferire nessuno, ci ricarichiamo di forza e lucidità, hai mai provato?

Dopo anni di risposte mal date e di reazioni accese, ho compreso che spesso mi arrabbio per diminuire la Paura: qualcosa mi spaventa, non so come affrontare la situazione, mi arrabbio e quando mi rendo conto che in verità ho Paura piango, quindi lascio emergere la vulnerabilità manifestando la mia Tristezza. Che giro incredibile vero?

La Rabbia sana mi da un sacco di energia. Quando lavoro, pulisco o riordino sembro arrabbiata: in realtà sto utilizzando tutta l’energia per fare bene senza impiegare troppo tempo. Canalizzo l’energia per non disperdermi, e con il tempo ho imparato a comunicare questa mia modalità a chi mi sta intorno, in modo che non arrivino a pensare che il mio comportamento sia in reazione a loro. E’ una mia modalità che mi permette di raggiungere gli obiettivi e di essere sicura di fare le cose per bene! Vedremo più avanti che l’Enneatipo 7 è collegato all’1, non appena parleremo della mappa vi sarà tutto più chiaro.

Al di la della mia modalità, l’aspetto positivo della Rabbia è che ci porta al voler fare qualcosa. Questa spinta all’azione è la forza che ci sostiene nel cambiamento desiderato, è l’energia che ci aiuta a portare a termine i nostri progetti, le cose che riteniamo giuste.

Come si riconosce la Rabbia?
L’esplosione verbale e corporea sono facili da riconoscere, ma quando si arriva lì è troppo tardi. Impariamo a riconoscere le sfumature, come la temperatura che sale, una sensazione di poco controllo su di sé, fastidio, irritazione.

Impariamo a riconoscere la nostra reazione, cogliamone i segnali, osserviamoci e troviamo una modalità per esprimere la nostra dose di Rabbia. A prescindere dal motivo che ci causa Rabbia, non c’è nulla di sbagliato nel provarla. Quando mi sento nervosa scelgo di muovere il corpo, se posso faccio sport, oppure pulisco casa, zappare l’orto mi da molta soddisfazione ad esempio. Se invece sono impegnata al lavoro e devo trattenermi, cerco almeno di andare in bagno a fare boccacce e a urlare in playback!

La Rabbia caratterizza il mondo emotivo dei caratteri istintivi, più impulsivi, “di pancia” e quindi portati all’azione. Si trova in alto nello schema dell’ Enneagramma, perché spesso “copre” la Paura e la Tristezza come emozione secondaria.
I caratteri istintivi sono centrati sull’azione, tendono a reagire con eccessiva immediatezza a ogni stimolo per allontanare la sensazione di vulnerabilità che li accompagna da sempre. L’azione impulsiva serve a evitare il senso di impotenza: agisco senza pensare in modo da risolvere il problema, ma in realtà non soddisfo il mio bisogno più profondo, anzi tendo a non entrarci troppo in contatto per non sentire la frustrazione. Quando questa modalità è inconsapevole, nego l’emozione di Paura o Tristezza.

Dai vostri messaggi leggo molta curiosità sull’Enneagramma, quindi prometto di ritornarci, intanto godetevi l’energia della Rabbia, imparando a trasformarla in azione giusta!