20 Maggio 2020

LA GIOIA!!!

Ti ricordi di quando abbiamo parlato dell’affascinante modello Giapponese IKIGAI? Parlavamo del concetto ampio del trovare il senso della vita per essere felici, no? Ed eccoci, finalmente, arrivati alla Gioia, la più felice delle emozioni nucleari.
La Gioia è dentro ognuno di noi, tutti possiamo provarla, esattamente come la Paura, la Tristezza e la Rabbia.

Quando lavoro con la mappa caratteriale dell’Enneagramma, mi piace posizionare la Gioia al centro, come un qualcosa a cui tendere, come se il senso stesso della nostra esistenza fosse semplicemente quello di essere felici, stare bene.

Provo talmente spesso questa emozione che mi risulta quasi difficile parlarne in modo ordinato. Sento la Gioia come una mia qualità essenziale. Proverò ad andare per piccoli passi, cercando di comunicarti le sfumature che vedo facendo un viaggio a ritroso, a partire dal momento presente, dal qui e ora.

La Gioia che provo ultimamente è sobria, è uno stato interiore di benessere legato a piccole cose, semplici. In questo preciso momento sono seduta alla mia scrivania con la finestra aperta, entra un po’ di sole e sento cantare gli uccellini. Sento un’energia frizzante che sale al petto, che mi tiene dritta, attenta. Sento piacere, ma non lo cerco.

La mia personalità è caratterizzata dalla costante ricerca del piacere, una strategia messa in atto da bambina per non sentire dolore. Certo che lo sento il dolore, ma sono molto veloce a trovare un’alternativa quando qualcosa non va nel verso giusto. Ricercando il piacere mi sono sempre proiettata verso il futuro, perdendomi spesso il presente. Quello che sentivo era felicità per qualcosa di raggiunto, eccitazione per qualcosa che aspettavo, forte spinta motivazionale a stare bene, per non stare male. Ricerca del divertimento, ricerca di emozioni forti, ricerca di alternative.
Bellissimo, ma molto stancante. Tutta l’energia messa in questa ricerca a volte mi causava dei crolli energetici, degli stati di ansia che mi hanno accompagnata per almeno dieci anni. Più cercavo di allontanarla, più cresceva, quindi mi impegnavo molto a dedicarmi a progetti e attività piacevoli, alimentando involontariamente un circolo vizioso.

Nel 2008 stanca e spaventata ho iniziato un percorso di crescita personale. Non l’ho scelto a caso, mi sono fatta consigliare da un saggio amico che mi sembrava capire perfettamente il mio bisogno, forse perché simile al suo. Ho scelto un percorso di terapia di gruppo dove si alternano momenti di forte contatto con i propri vissuti a celebrazione pura, senza un perché, o meglio celebriamo la vita. La costante sempre presente: la meditazione.

In quegli anni ho imparato a dare un nome alle emozioni, ho compreso il significato di felicità di quando ottengo qualcosa di desiderato, di quando bevo una birra al calar del sole, di quando compro un paio di scarpe nuove. Una felicità spesso limitata nel tempo.
Ho compreso la parola entusiasmo, ho visto quanto entusiasmo provo di fronte alle cose nuove, un’ottimo antidoto alla noia. Dopo tante risate e tanti pianti ho iniziato a sentire la Gioia. Era l’anno della Mystic Rose, a Miasto.

Ti racconto tutto questo perché per me la Gioia è qualcosa di più di un bel momento, è uno stato dell’anima.

In superficie il mio carattere è allegro si, ma la Gioia ha un sapore diverso.
La mia allegria ride con la bocca spalancata, fa festa, a tratti è invadente, fastidiosa per chi non si trova sulla stessa lunghezza d’onda. E’ una grandissima risorsa, sono magnetica, contagiosa, ma mi richiede energia.

La Gioia è calma, ride dentro, vibra, ricarica, rigenera. Non è in reazione a qualcosa, non si attiva per non sentire paura, tristezza o rabbia. E’ uno stato. Uno stato che possiamo provare solo nel momento presente.

Riconosciamo la Gioia dal sorriso, dalla luce negli occhi. L’energia è tranquilla.

La Gioia pura per me è questa, io la sento cosi.
Se poi ne osservo le sfumature, le vedo colorate di diversa intensità in base alla quantità di energia. A questo punto ho davvero voglia di sapere come la senti tu la Gioia: ti va di raccontarmelo? Se non ti va di esporti pubblicamente scrivimi in privato.